venerdì 7 agosto 2015

Una domanda: ma in che paese vivo? Burlandia?

Ci sono giorni in cui l'obiettivo sembra spostarsi sempre più in là e non perchè non ci sia impegno e determinazione, perchè lungo il percorso si incontrano molti ostacoli dettati dall'esterno: esterno che io chiamo Stato, che io chiamo riforme.
Quando ho preso la seconda laurea per fare la maestra in radio dicevano che ci sarebbero stati i tagli del personale, cosa che in effettivo è stato e volevo davvero buttare il papiro sul fuoco, ma te ne fai una ragione, Ok. Dopo otto anni di reiterato precariato e stato di viandante delle scuole, tappa buchi insomma, arrivi quasi al traguardo del contratto indeterminato, ma no, ti dicono che scherzi ?? volevi una sede stabile?? eh no devi continuare a girare.
Ma dico ho scelto di fare l'insegnante o la hostess di aereo, perchè ad averlo saputo avrei fatto altri studi. Inspiegabili mosse politiche volte al risparmio, volte a togliere l'energia alle persone. Bravi bravi.... Cosa che mi fa ancora più pensare ci hanno voluto qualificati, laurea, specializzazioni, conoscenza lingua inglese, e chi ne ha più ne metta, ma ora sembra che vengano privilegiati quelli senza titolo. Aiuto ma in che paese vivo?

4 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. Ti devi laureare, formare, aggiornare...e poi scopri che non serve a nulla!

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  2. Hai ragione. Ti devi laureare, aggiornare, formare e non basta lo stesso!

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  3. Brava Edina Kadic questo paese non ci merita...

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  4. continua a fare ingiustizie ... noi possiamo metterci del nostro ...ma a volte è molto difficile... spero nella fantasia, nell'energia che ho e abbiamo tutti

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