Inserisco intervista a Irene Pietrafitta, con la
quale ho collaborato per la presentazione del libro Io ti vedo, nel buio della
precarietà. Dal momento che dopo la collaborazione si è instaurato anche un
rapporto di stima reciproca e amicizia, vi giro le risposte all’intervista nel
mio blog. Buona lettura!!!
Ecco le domande:
1) Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e
inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita?
2)Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche
solo un aspetto di quello che fai?
3) La tua occupazione è anche la tua passione? o hai un
hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
4) Descriviti in 5 aggettivi...
5) Cosa pensi della parola creatività? cosa significa per
te?
6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa.
blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero?O in altre
parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
7) Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
Irene Pietrafitta risponde :
1) Non lo so. Se per "occupazione" intendiamo un
lavoro regolarmente retribuito, la risposta è no. Se invece intendiamo offrire
il proprio contributo attivo alla società impegnandosi ogni giorno, nel proprio
piccolo, per renderla migliore (più accogliente, più efficiente, più aperta,
più sana, ecc...), allora sono occupata e dedita a tutto ciò da molti anni.
Attualmente collaboro gratuitamente come tirocinante in aerea psichiatrica in
un ospedale, studio in una scuola di specializzazione privata per diventare
psicoterapeuta, e faccio parte di un'associazione sportiva e culturale.
2) Mi piace quello che faccio. Solo vorrei raccoglierne i
frutti: non parlo di posizioni di classe, ma parlo a)della possibilità di
crescita personale ; b)dell'aspetto meramente materiale (non sono in ordine di
importanza). Non bisognerebbe aver necessità di elemosinare quasi con vergogna
nessuno dei due fattori. Li ritengo dei diritti inalienabili in una società
civile. Studio da 10 anni e sono una professionista del mio ambito (e forse
dovrei usare più umiltà, ma credetemi che sono stata molto umile nella mia
vita, sbagliando...specialmente noi donne, invece, non dobbiamo scambiare una
giusta dose di umiltà con un mettersi continuamente in svantaggio, dobbiamo
credere in noi stesse e nelle nostre capacità, forze, opinioni e competenze, in
maniera realistica, come tutti), ma trovo moltissima difficoltà ad emergere, a
poter dire la mia, ad esprimere la mia soggettività e creatività, a raggiungere
gli obiettivi sempre lontani che mi sono prefissata, e che coniugano passione,
impegno, vita personale, emozioni, ricerca di realizzazione, desideri...questo
perchè c'è sempre uno scarto tra quello che esiste e quello che vorrei. Scarto
che mi porta a camminare, certamente, a intraprendere percorsi. Ma gli
obiettivi che mi pongo non mi sembrano cose così astruse, assurde...eppure ti
ci fanno sentire, impotente. E allora la meta diventa un orizzonte lontano
forse irraggiungibile. Quindi, in quello che faccio, detto più chiaramente,
cambierei innanzitutto il fatto che vorrei essere pagata e anche bene, per le
mie prestazioni, e scusate l'egoismo, altrimenti detto "volere bene alla
propria vita". E poi cambierei la "flessibilità" del sistema:
una maggiore apertura ai giovani e alle idee fresche e innovative che questi potrebbero apportare. Vorrei
essere sicura che si creino sempre ambienti altamente etici, che hanno in primo
luogo a cuore la "persona", i suoi diritti, il suo vissuto ed il suo
sentire, la sua umanità.
3) Fortunatamente la mia passione ed il mio lavoro coincidono,
e la psicologia/psicoanalisi è una disciplina che si presta molto ad essere
trasversale e all'opportunità di spaziare...quindi riesco a trovare
interessanti incroci con arti, scienze, culture differenti...posso interessarmi
di cinema, quadri, sculture, libri, fiabe, di musica, di tradizioni, di gruppi
umani...questo rende ricca ed effervescente questa passione, per l'appunto viva
e dinamica, mai noiosa.
4) idealista, emotiva, creativa, malinconica, riflessiva
5) La creatività è generare qualcosa di nuovo mai visto
prima...fa parte della natura, della fertilità, della trasformazione, del
tempo, della cultura, del gioco...può essere una poesia, un quadro o un
bambino... un'invenzione, una soluzione! Il pensiero creativo è la nostra
salvezza, perchè ci permette di escogitare nuove strade, di usare oggetti e
situazioni in maniera insolita ma conveniente, di esplorare e conoscere. E' un
istinto, tutto quello che fa avanzare il mondo è creativo, dalla ruota, alla
relatività, alla Gioconda, alla lampadina, alla Traviata, al gioco del
nascondino...
6) Si, mi piace l'idea del blog di Ilaria. Lo trovo un
interessante spunto di crescita e confronto. L'idea di mettere insieme tante
teste, tanti mondi personali, di creare rete, collettività dialoganti e
pensanti, di occuparsi dei giovani e dar loro voce...credo sia indispensabile,
e che oltre che virtualmente, bisognerebbe farlo faccia a faccia.
7) Scrivere, amare, conoscere, intrecciare complessità,
"cambiare lo stato di cose presente", diceva qualcuno.Sono vaga adesso,
lo so... ma è difficile essere concreti nei sogni, e ancor di più, per altri
versi, nell'universo precario.
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