venerdì 11 settembre 2015

Intervista allo scrittore Manuel Pomaro

Qui di seguito l’intervista a Manuel Pomaro, scrittore che ho conosciuto durante la presentazione di Io ti vedo. Manuel ci parla di sé da buon creativo, ci parla del suo sogno nel cassetto e noi siamo curiosi di scoprire con lui un altro ambito di creatività. Grazie a Manuel per la collaborazione! E in bocca al lupo con i tuoi progetti…

   Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita
 Sì, lavoro nella mia azienda tessile. Mi occupo di programmare i mìcchinari, controllare la qualità della produzione e delle consegne.

    Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
 In generale mi piace occuparmi di tutto ciò, ma a volte mi sembra di buttare il mio tempo dato che si incontrano molte persone approfittatrici che pensano solo ai propri scopi. In altre parole, vorrei che questo lavoro mi desse la possibilità di valorizzarmi di più.
  
La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un  hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
La mia passione è scrivere romanzi: in questi ultimi anni ho scritto 5 romanzi, un racconto e, ultimamente, mi sto dedicando a completare il mio sesto romanzo.

Descriviti in 5 aggettivi...
5 aggettivi? Vediamo … sono sensibile, permaloso, creativo, fantasioso e introverso.

Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te? 
Creatività è una parola che mi rappresenta molto: ci sono state persone che mi hanno definito un creativo in questi anni, affermando che le persone creative sono forti e capaci di molte cose. Io non so se questo aspetto sia vero del tutto, ma noto che, come persona creativa, quando mi metto a lavorare su un progetto faccio di tutto per portarlo a termine, anche se questo può richiedere una gran quantità di tempo e lavoro.


Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
Certo, credo che questo blog mi possa rappresentare e dare spazio. Ho letto alcune interviste e ho notato di avere molte cose in comune con le persone intervistate. Credo che in Italia, come nel mondo, ci siano molte persone creative che cercano di emergere, ma non sempre hanno i mezzi per farlo.

 Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
 Il mio sogno “creativo” è di riuscire a scrivere un romanzo adatto ad essere letto da più persone. In questi anni con romanzi di fantascienza come “Ieri irreale” e “Arriverà un bambino di luce” mi sono rivolto specialmente agli adolescenti. Poi con “L’incrocio dei lunghi attimi”, essendo un romanzo rosa, ho avuto più riscontro da un pubblico femminile, ma non sono ancora soddisfatto del traguardo. L’opinione che mi sono fatto navigando in rete e parlando con i lettori è che il genere apprezzato un po’ da tutti sia il fantasy, ma, per il momento, non è un genere che mi appartiene particolarmente.


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