Qui di seguito l’intervista a Manuel Pomaro, scrittore che ho
conosciuto durante la presentazione di Io ti vedo. Manuel ci parla di sé da
buon creativo, ci parla del suo sogno nel cassetto e noi siamo curiosi di
scoprire con lui un altro ambito di creatività. Grazie a Manuel per la
collaborazione! E in bocca al lupo con i tuoi progetti…
Hai un'occupazione? (il blog parla ad
occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita
Sì, lavoro nella mia azienda tessile. Mi
occupo di programmare i mìcchinari, controllare la qualità della produzione e
delle consegne.
Ti piace quello che fai o ti
piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
In generale mi piace occuparmi di tutto ciò, ma a volte mi sembra di
buttare il mio tempo dato che si incontrano molte persone approfittatrici che
pensano solo ai propri scopi. In altre parole, vorrei che questo lavoro mi
desse la possibilità di valorizzarmi di più.
La tua occupazione è anche la tua
passione? O hai un hobby/passione che
non corrisponde al tuo lavoro?
La mia passione è scrivere romanzi: in
questi ultimi anni ho scritto 5 romanzi, un racconto e, ultimamente, mi sto
dedicando a completare il mio sesto romanzo.
Descriviti in 5 aggettivi...
5
aggettivi? Vediamo … sono sensibile, permaloso, creativo, fantasioso e
introverso.
Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?
Creatività
è una parola che mi rappresenta molto: ci sono state persone che mi hanno
definito un creativo in questi anni, affermando che le persone creative sono
forti e capaci di molte cose. Io non so se questo aspetto sia vero del tutto,
ma noto che, come persona creativa, quando mi metto a lavorare su un progetto
faccio di tutto per portarlo a termine, anche se questo può richiedere una gran
quantità di tempo e lavoro.
Pensi che il
blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo
dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche
modo rappresentare?
Certo, credo che questo blog mi possa rappresentare e dare
spazio. Ho letto alcune interviste e ho notato di avere molte cose in comune
con le persone intervistate. Credo che in Italia, come nel mondo, ci siano
molte persone creative che cercano di emergere, ma non sempre hanno i mezzi per
farlo.
Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
Il mio sogno
“creativo” è di riuscire a scrivere un romanzo adatto ad essere letto da più
persone. In questi anni con romanzi di fantascienza come “Ieri irreale” e
“Arriverà un bambino di luce” mi sono rivolto specialmente agli adolescenti.
Poi con “L’incrocio dei lunghi attimi”, essendo un romanzo rosa, ho avuto più
riscontro da un pubblico femminile, ma non sono ancora soddisfatto del
traguardo. L’opinione che mi sono fatto navigando in rete e parlando con i lettori
è che il genere apprezzato un po’ da tutti sia il fantasy, ma, per il momento,
non è un genere che mi appartiene particolarmente.
Nessun commento:
Posta un commento