mercoledì 21 ottobre 2015

Dubbi??

“I nostri dubbi ci tradiscono, e impedendoci di affrontare la battaglia ci precludono sovente i dolci frutti della vittoria.”
                                     
William Shakespeare

L'occasione arriva solo a colui che è ben preparato.” Baruch Spinoza.

L'occasione arriva solo a colui che è ben preparato. Baruch Spinoza.

sabato 10 ottobre 2015

Intervista a Edina Kadic, maestra e non solo

Oggi posterò nel mio blog l’intervista a Edina Kadic, maestra e non solo, con la quale ho condiviso molti momenti professionali e anche di “lotta” nella scuola pubblica. Condivido molto del suo modo di vedere la professione, una professione viva, la nostra.
Del resto è grazie a persone come lei se la scuola può dirsi attiva, vivace e piena di idee. Crediamo nel nostro lavoro creativo, perché al di là di tutto siamo noi che riusciamo a renderlo creativo in classe con i nostri alunni.
Un’intervista che oggi più che mai è attuale, all’interno del dibattito della “Buona scuola”. Noi  crediamo in una scuola delle idee, libera e fantasiosa.


1.      Hai un’occupazione?
Attualmente ho un'occupazione: faccio la maestra precaria. Ma non è tutto: sono mamma di una splendida bambina e sono attiva nel Coordinamento Precari della CGIL. Quindi sì, posso dire di avere un'occupazione.
2.      Ti piace quello che fai?
Mi piace molto quello che faccio, altrimenti non lo farei! Mi ritengo fortunata perché posso fare il lavoro che ho sempre desiderato: insegnare ai bambini e imparare da loro. Mi diverto molto in classe! Mi piace l'idea di alzarmi la mattina e poter svolgere un lavoro che amo.
       3- Sei soddisfatta di quello che fai o vorresti cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
Mi sento soddisfatta quando sono impegnata e quando posso fare qualcosa per gli altri, quindi cerco di tenermi occupata su più fronti.
       4-La tua occupazione corrisponde anche alla tua passione?
La mia occupazione è sicuramente anche la mia passione. Ho studiato e mi sono impegnata al massimo per riuscire a diventare un'insegnante e l'ho fatto sempre con il massimo impegno. Ora che ho realizzato (in parte, dato che sono ancora precaria) il mio sogno, mi sento felice di ciò che faccio. 
      5-  Trova cinque aggettivi per descriverti.
Trovare cinque aggettivi per descrivermi non è così semplice... Ci provo: passionale, ambiziosa, poliedrica, tendenzialmente buona e curiosa.
      6-  Cosa significa per te la parola “creatività”?
Per me "creatività" rappresenta un modo di vivere. Direi che può essere la capacità di alcune persone di adattarsi a diverse situazioni... Per esempio trovare diverse soluzioni ad alcuni problemi, adattarsi al meglio in certi momenti. Essere creativi per me significa sfruttare le proprie capacità per adattarle nelle situazioni di bisogno.
      7- Pensi che il blog di Ilaria Goffo www.disoccupazionecreativa.blogspot.com possa rappresentarti in qualche modo?
Credo che il blog di Ilaria possa dare spazio al mio pensiero e a quello di altre persone che hanno idee da mettere in gioco e da far conoscere.
      8- Qual è il tuo sogno creativo nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è quello di trovare il tempo per fare sempre tutto ciò che mi piace e continuare a farlo con lo stesso impegno e la stessa voglia che ci metto adesso.



venerdì 9 ottobre 2015

Bastia Umbra e Io ti vedo...


Io ti vedo incontra Roberto Lovattini, maestro.
Un dialogo che sarà più che mai interessante e costruttivo.
Un onore per me esserci.

sabato 3 ottobre 2015

Intervista a Erica Cappuzzo

Una nuova intervista per questa settimana: Erica Cappuzzo parla di sé nel nostro blog. La creatività per Erica lo scopriamo qui di seguito. Grazie ad Erica perché ha accompagnato alcune tappe di Io ti vedo, nel buio della creatività e siamo felici di intervistarla in questo spazio “mentale” e non solo.
Grazie Erica per le tue fototessere di vita…. Speriamo di poter collaborare ancora con te in seguito...

    1) Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita?

Ho un'occupazione. Lavoro come impiegata in un'azienda metalmeccanica.

    2) Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?

Mi piace quello che faccio, anche se mi piacerebbe cambiare qualche aspetto. Per esempio vorrei usare il mio estro per mettere in primo piano l'azienda e sfruttarne tutte le possibilità.

    3) La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?

La mia passione è la fotografia e momentaneamente non corrisponde al mio lavoro. Fortunatamente questo hobby mi permette di stare a contatto con tanta gente e di conoscere molte persone.

    4) Descriviti in 5 aggettivi...

Lunatica, amorevole, gentile, maldestra, buona.

    5) Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?

Creatività per me significa dare vita ad un mondo a cui nessuno aveva ancora pensato, riuscire a stupire.

    6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa.blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero?O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?

Penso mi possa rappresentare sotto certi aspetti.

    7) Qual è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?

Il Mio sogno creativo sarebbe riuscire a svelare un nuovo modo di fare fotografia e di sconvolgere le regole della teoria classica, delle basi. Vorrei essere un nuovo Picasso della foto.



venerdì 2 ottobre 2015

SOLO FOGLIE D'AUTUNNO...

Scuola libera e felice

Insegnare la libertà.
Voglio una scuola libera.
Voglio una scuola che insegni la libertà di espressione, di pensiero.
Voglio libertà anche tra i banchi di scuola.
Libertà è partecipazione diceva qualcuno.
Siamo noi che trasmettiamo quel senso di scuola libera e felice.
Siamo tutti insieme i fautori di una scuola libera e felice.

Io mi sento libera per prima se posso uscire da schemi e vedere i miei alunni felici e motivati ad apprendere.

Ma sì, mi piace la mia scuola.

sabato 26 settembre 2015

Intervista a Francisco Soldano

Oggi pubblichiamo l’intervista che segue lo stesso format delle precedenti, volte ad accumunare le menti “creative”. Questa volta abbiamo con noi Francisco Soldano de “Un giorno di Ordinaria Follia”. Questa intervista l’ho sentita molto vicina al mio modo di pensare. Che dire? Sono felice di ospitare nel mio blog chi condivide il mio, i nostri pensieri di “libertà”. Cos’è per F. Soldano la creatività? Scopritelo leggendo qui di seguito e preparatevi a “volare” con il nostro “menestrello delle epoche moderne”… Buona lettura!!

1) Hai un'occupazione? Se sì cosa fai nella vita?
- Sono un menestrello delle epoche moderne, un sognatore contemporaneo, chitarrista per vocazione e necessità. Con gli Un Giorno di Ordinaria Follia do sfogo tramite la musica a tutto l'inespresso della mia personalità, svolgendo la mia funzione in uno stato nazione dove fare il musicista è riconosciuto solo come hobby, a meno che tu non partecipi ai dei logoranti ed umilianti show/concorsi/abomini sociali televisivi, allora sì che il "tuo" diventa un "lavoro".
Quindi mi posso tranquillamente etichettare come sottoccupato creativo.
Oltre a questo partecipo attivamente alla creazione di eventi artistici incentrati sulla musica, ma che gravitano comunque con tutto ciò che è comunicazione artistica. La condivisone a mio avviso è la chiave dell'emancipazione sia essa artistica che sociale.

2) -Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?

-Vivo nelle passioni, e quello che faccio mi esalta e mi appaga, ma non ti nascondo che mi piacerebbe poter fare sempre di più. Aumentare. Accumulare. Esplorare.
Desidererei tanto che mi, anzi, che ci venga riconosciuto quello che facciamo come una vera vocazione, e quindi impiego nella vita. Questo è l'unico aspetto che cambierei.

3) -La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
-Al momento il mio "lavoro vero" non corrisponde per nulla a quelle che sono le mie passioni e creatività, siano esse quelle di musico o di coordinatore artistico.

4)   - Descriviti in 5 aggettivi... 
   -Vulcanico, ironico, passionale, visionario e maledettamente romantico.

5)- Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?

-Libertà. 
Grazie alla creatività noi possiamo comunicare, dare sfogo alle nostre anime, provare tutti gli stati d'animo mai concepiti. Con la creatività si viaggia, si scoprono continenti spirituali ed emozionali ancora incontaminati. Ci si innamora, si condivide, e soprattutto siamo sinceri con noi stessi e con chi ci circonda.

6) -Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa.blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?

-Purtroppo non sono riuscito a visualizzare il contenuto del blog per motivi di restrizione dal server, ma penso che l'idea alla base sia la più genuina e sincera che si possa pensare. Dovrebbero esserci sempre più "luoghi" dove le persone possano esprimersi e comunicare senza pregiudizi.



7) – Qual è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?

-          I sogni sono creazione mentali che ci poniamo per spingerci oltre. 
Quindi partendo da questo presupposto ti rispondo dicendo che desidererei creare un opera a "tutto tondo" ed infinita, che possa inglobare tutte le forme d'arte conosciute, e che sia veramente interattiva, ovvero dove ogni singola persona possa inserire la propria personalità ed esserne parte attiva.


Grazie a Francisco Soldano per questo tuo racconto di vita “creativa”. Spero che tu possa realizzare il sogno a “tutto tondo”… Perché l’arte alla fine che cos’è se non contaminazione?
Alla prossima intervista. State sintonizzati.



venerdì 18 settembre 2015

Intervista a Silvia Alfei

Oggi pubblichiamo l’intervista a Silvia Alfei, qui di seguito risponde ad alcune domande, le stesse che sto presentando nel mio blog in questo periodo per mettere in luce talenti, persone che usano la creatività, che fanno “arte” e farle conoscere al pubblico del blog e della rete. Silvia ha risposto per noi del blog e ne siamo molto felici. Danza e musica sono le passioni più grandi per Silvia ma scopriamo assieme a lei cosa intende per creatività, tema che a noi sta molto a cuore. Buona lettura a tutti e grazie a Silvia per il tempo che ci hai dedicato.
1) -Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita?

-Mi occupo principalmente di danza e musica.

2) -Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?

-Adoro ciò che faccio, tento di nutrire la mia creatività ogni giorno o almeno, ci provo.
Ciò che cambierei riguarda principalmente il mio stato attuale delle cose a livello economico.
Faccio ancora molta fatica a sostenere i progetti ai quali sto lavorando o che mi piacerebbe realizzare in futuro. In Italia non è semplice riuscire a trovare fondi o essere pagati in maniera equa e bisogna sempre rimboccarsi le maniche e affiancare a volte lavori di altro tipo per potersi permettere di proseguire il proprio percorso in ambito creativo.

3) -La tua occupazione è anche la tua passione? o hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?

-In questo momento sì.
La danza e la musica sono le mie passioni più grandi per le quali spendo tutta l’energia e le risorse.
Lavorare in questi ambiti presuppone la conoscenza e la professionalità anche su altri aspetti collaterali e dunque negli anni ho imparato a lavorare anche in tanti altri rami che riguardano gli aspetti tecnici, ideativi, comunicativi ecc.  …

Mi sono diplomata all’Accademia d’Arte di Brera e di certo tra le mie passioni c’è anche la pittura che coltivo però ormai in pochi stralci di tempo. Dipingere mi dà sollievo, mi ri-centra quando perdo “il punto”.

4) -Descriviti in 5 aggettivi...

-Non saprei … forse riassumendo in una sola parola potrei dirmi “movimentata”. ;-)

5) -Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?

-Per me la creatività è un modo di vivere.
Essere creativi non vuol dire produrre necessariamente qualcosa di “artistico”, vuol dire anche molte altre cose: affrontare la vita con una sensibilità più profonda, trovare nuove strade, “occhi aperti” al mondo, incontrarsi e confrontarsi con gli altri, sorprendersi, tenersi stretti la parte bambina che c’è dentro di noi e molto, molto altro ancora…

6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa.blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?

Penso di sì.

7) Qual è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?

Se fosse uno solo!
Sono molti … ma non li dico … come quando vedo una stella cadente …
Mi piace saperli lì da qualche parte nell’anima e nello spazio e spingermi verso di loro … 


lunedì 14 settembre 2015

Il sempre e il mai...


In questi giorni mi sono detta "avrò un anno impegnativo, la scuola mi chiama". Ed in effetti sarà un anno impegnativo da tutti i punti di vista e bisogna avere i nervi ben saldi. Mi ero detta anche per quest anno non riesco a dedicarmi a scrivere, devo concentrare le mie energie sulla scuola.
Eppure la verità è che già mi manca, mi manca la mia capacità di volare... di arrivare ovunque con la fantasia. Che sia un danno non so... ma non ci riesco a farne a meno. Mi sento davvero a metà.
Non ce l'ho per niente una mente matematica, non riesco a calcolare tutto no no.
E voi vi siete mai detti "ok devo smettere questa o quella cosa..." e poi vi siete ritrovati di nuovo dentro a quella stessa cosa da cui volevate allontanarvi per un pò. Spero che non mi lasci mai questo istinto fuorviante per alcuni di seguire ciò che mi fa stare bene e mi fa essere me stessa

domenica 13 settembre 2015

Qual è la mia strada?

Io ti vedo, nel buio della precarietà ha cambiato Ilaria, ha cambiato le mie aspettative, il mio modo di pensare. Ha cambiato quello di cui ho bisogno. Ma un libro può cambiarti?
A me è successo... e ancora oggi mi guardo e dico "non sono più quella di due anni fa", nè quella di tre anni fa, cinque, nemmeno quella di ieri, nè di qualche minuto fa.  Chi sono?
A dire il vero mi sento in continuo mutamento per fortuna. Credo che rimanere fermi o uguali mi spaventi un pò. Vedo una strada, vedo un continuo progredire di pensiero, di sogni e di progetti.
Non solo cambia quello di cui ho bisogno costantemente, ma sulla scia del libro, mi chiedo cosa ora sia importante per me.
Fare quello che ti piace primo step, poi continuare la strada della creatività che forse quest anno verrà messa un pò da parte, ma non verrà dimenticata.
Come dire... ho bisogno di quel mio lato creativo...  che per me vuol dire scrivere, vuol dire esprimere quello che ho dentro. Non so ancora se sia solo questa la strada per esprimermi o se ne troverò altre... al momento ho trovato questa e mi piace, mi fa essere me stessa.

venerdì 11 settembre 2015

Intervista allo scrittore Manuel Pomaro

Qui di seguito l’intervista a Manuel Pomaro, scrittore che ho conosciuto durante la presentazione di Io ti vedo. Manuel ci parla di sé da buon creativo, ci parla del suo sogno nel cassetto e noi siamo curiosi di scoprire con lui un altro ambito di creatività. Grazie a Manuel per la collaborazione! E in bocca al lupo con i tuoi progetti…

   Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita
 Sì, lavoro nella mia azienda tessile. Mi occupo di programmare i mìcchinari, controllare la qualità della produzione e delle consegne.

    Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
 In generale mi piace occuparmi di tutto ciò, ma a volte mi sembra di buttare il mio tempo dato che si incontrano molte persone approfittatrici che pensano solo ai propri scopi. In altre parole, vorrei che questo lavoro mi desse la possibilità di valorizzarmi di più.
  
La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un  hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
La mia passione è scrivere romanzi: in questi ultimi anni ho scritto 5 romanzi, un racconto e, ultimamente, mi sto dedicando a completare il mio sesto romanzo.

Descriviti in 5 aggettivi...
5 aggettivi? Vediamo … sono sensibile, permaloso, creativo, fantasioso e introverso.

Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te? 
Creatività è una parola che mi rappresenta molto: ci sono state persone che mi hanno definito un creativo in questi anni, affermando che le persone creative sono forti e capaci di molte cose. Io non so se questo aspetto sia vero del tutto, ma noto che, come persona creativa, quando mi metto a lavorare su un progetto faccio di tutto per portarlo a termine, anche se questo può richiedere una gran quantità di tempo e lavoro.


Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
Certo, credo che questo blog mi possa rappresentare e dare spazio. Ho letto alcune interviste e ho notato di avere molte cose in comune con le persone intervistate. Credo che in Italia, come nel mondo, ci siano molte persone creative che cercano di emergere, ma non sempre hanno i mezzi per farlo.

 Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
 Il mio sogno “creativo” è di riuscire a scrivere un romanzo adatto ad essere letto da più persone. In questi anni con romanzi di fantascienza come “Ieri irreale” e “Arriverà un bambino di luce” mi sono rivolto specialmente agli adolescenti. Poi con “L’incrocio dei lunghi attimi”, essendo un romanzo rosa, ho avuto più riscontro da un pubblico femminile, ma non sono ancora soddisfatto del traguardo. L’opinione che mi sono fatto navigando in rete e parlando con i lettori è che il genere apprezzato un po’ da tutti sia il fantasy, ma, per il momento, non è un genere che mi appartiene particolarmente.


martedì 8 settembre 2015

Riderò...


Oggi postiamo una bellissima canzone dei Santa Margaret... buon ascolto


Soffro di un complesso scomodo
metto tutto in un angolo per te
no, non sono tanto abile
sono solo un po' fragile
ma...

Riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia è violenta
riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia sarà ancora violenta

Non ho il coraggio ma mi servirà
per staccarmi da questa età
giovane, ribelle, femmina
bella ma non per sempre
pensi di giocare insieme a me
ma son solo io che muovo te

Riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia è violenta
riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia sarà ancora violenta

Riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia è violenta
riderò
riderò della tua luce quando si sarà spenta
riderò
riderò perché la mia sarà ancora violenta                     




Intervista a Prisca Convento che ci racconta la sua esperienza di vita con la terra e non solo...


Qui di solito il racconto/intervista svolto da Ilaria Goffo a Prisca Convento. Anche in questo racconto un lato interessante e progettuale della creatività. Siamo tutti curiosi di ritrovare con noi Prisca pronta a raccontarsi qui di seguito. La sua interessante esperienza di agricoltura biologica mostra come la creatività possa toccare qualsiasi campo. Dalla sua intervista mi colpisce il rapporto con la terra, la metafora della terra come vita. Bellissima immagine che condivido appieno. I suoi numerosi impegni nel sociale, insomma una donna creativa come piace a noi!!
Qui di seguito l’intervista…
Hai un’occupazione?
Premetto che ho sempre fatto l'educatore per l'infanzia...fino alla nascita dei miei figli. Non ho ripreso/cercato di riprendere quell'occupazione perché l'ambiente che si era creato non corrispondeva più alle mie aspettative. Da un pò mi sono avvicinata al mondo del biologico, ad una nuova visione della vita meno frenetica, nel rispetto dell'ambiente e delle persone che amo ... partendo da qui ho deciso quindi di re-inventarmi. Ed ora cosa faccio nella vita? Lavoro con i miei bimbi a fianco e sostenuta da mio marito, ho fondato una piccola azienda agricola dove produco e vendo ortaggi da agricoltura biologica.
Ti piace quello che fai o vorresti cambiare anche solo qualche aspetto di quello che fai?
 Quello che faccio mi piace moltissimo, è una vita ovviamente completamente diversa da quella degli asili. Impegnativa, a volte fisicamente faticosa, ma la stanchezza fisica non è come quella mentale ... una bella dormita e si riparte come nuovi!
Non cambierei nulla, stare all'aria aperta, immersi nella natura, con i tuoi figli che toccano con mano ciò che li nutre ... la terra ... che è vita.
La tua occupazione è anche la tua passione? o hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
La mia occupazione è una parte delle mie passioni. Quando fa freddo, coccolata dal tepore di casa, amo creare con il cucito creativo e tutto ciò che gira attorno a questo mondo. E poi la musica. Mi accompagna da quando sono bambina. Dirigo due cori, uno di giovani adulti e uno di voci bianche ... non è un lavoro, ma quasi, dato l'impegno e lo studio che richiede, ma che soddisfazione poi sentire il risultato finale!
Descriviti in 5 aggettivi
 5 aggettivi che mi descrivono, direi: appassionata, concreta, molto emotiva, tenace, combattiva.
Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?
Creatività. Per me questa parola ha in questo periodo della mia vita un significato importantissimo. Non saprei cosa avrei fatto se non re-inventarmi con creatività. Per me significa riprendere in mano se stessi, coltivare i propri talenti e rendere partecipi gli altri di questi doni. Creatività, il creare da se stessi per realizzare cose buone, cose nuove, utili anche agli altri. Fosse solo anche per strappare un sorriso.
Pensi che il blog www.disoccupazionecreativa.blogspot.com ti possa rappresentare in qualche modo?
Il blog di Ilaria mi rappresenta di sicuro, la mia disoccupazione creativa troverà di certo spazio per i suoi pensieri.
 Qual è il tuo sogno creativo nel cassetto?

Il mio sogno creativo nel cassetto … ne ho ancora molti. Diciamo, in generale, continuare a creare (situazioni, esperienze, musica …) per rendere un pò migliore il mondo che lascerò ai miei figli.

venerdì 4 settembre 2015

Intervista ad un altro musicista del tour di Io ti vedo: Massimo Ferin

Qui di seguito riporto l’intervista-racconto del musicista Massimo Ferin che ha accompagnato con grande empatia alcune date di Io ti vedo, nel buio della precarietà. Qui di seguito si racconta per il blog www.disoccupazionecreativa.blogspot.com. Come dice Massimo il blog potrebbe essere una buona risorsa sperando poi che le persone non si soffermino alle prime righe, ma vadano più in profondità e riescano a leggere fino alla fine. Ringrazio Massimo per la collaborazione e per il suo racconto che andrà ad arricchire di sicuro la nostra bacheca di racconti/intervista. Evviva i “creattivi”!! Grazie Massimo Ferin.

“Ho un’occupazione da tantissimi anni nell’ambito della lavorazione del marmo.
La lavorazione del marmo è per  me un esercizio creativo continuo, anche semplicemente quando si tratta di tagliare dei pezzi in serie, lucidarne delle parti specifiche, fare delle sagomature, ecc..., cose che ripeto continuamente da moltissimi anni, ma in ogni commissione, sia essa una scala, una cucina, una lapide, un bagno, un vaso, serve sempre una predisposizione “creativa” per far sì che per prima cosa vi sia un maggiore controllo e una costante presenza di attenzioni non solo per la propria sicurezza, ma proprio per la buona riuscita del lavoro che si sta svolgendo e questo,  secondo me,  rispecchia una delle principali caratteristiche della creatività, e cioè la “presenza”, l’esserci, in modo vigile anche se la mente di solito se ne va altrove soprattutto in lavori ripetitivi.
Quello che voglio dire è che nonostante sia un lavoro per così dire “normale”, lascia sempre spazio a soluzioni creative, anche quando si tratta di risolvere qualche intoppo durante la lavorazione, che allora si deve con un buon intuito, saper cogliere la migliore soluzione per la buona riuscita del lavoro svolto. Ho potuto notare in tanti anni come nell’ ambito dei lavori artigianali ci sia un enorme spazio per allenare il proprio istinto creativo, proprio perché spesso e volentieri diventa una necessità, trasformandosi così in una crescita.
Mi piace molto il mio lavoro, mi piacerebbe entrare in un azienda dove ci fosse spazio per lavori più vicini alla scultura, questo è l'aspetto che cambierei del mio lavoro.
Il lavoro che faccio non è la mia principale passione, anche se nel lavoro comunque ne metto parecchia, la mia grande passione è la musica, sono prima di tutto un chitarrista, ma sono molto legato al ritmo, a questa grandissima energia matematica che condiziona e risolve un sacco di situazioni.
Questa grande passione della musica non è il mio lavoro, non riesco ancora a viverlo come un lavoro, non riesco a barattare una prestazione musicale con del denaro, è sempre stato il mio difetto, o se per alcuni è un pregio, mi riesce così difficile dover  in qualche modo assecondare delle richieste che non siano in quel momento quello che ho semplicemente voglia di fare con la mia sensazione musicale, anche se credo che facendo il musicista di professione di sicuro sentirei molto meno il peso di tanto lavoro a livello fisico.
Se dovessi descrivermi in 5 aggettivi direi: creativo, analista, solare, lunatico ed emotivo.
La parola creatività per me è una compagna costante della mia crescita, fosse per me la trasformerei in “creattività”, renderebbe meglio il significato di creare attraverso un'azione, creare è cogliere dal campo quantico una possibilità, creare è sentire che c'è qualcosa da portare al di qua, nel mondo reale, creare è l’ascolto di tanti elementi, creare è prima di tutto il coraggio di un’azione che può trasformarsi in qualcosa di meraviglioso.
Penso che il blog sia comunque una finestra aperta sul mondo, è come essere in una strada di passaggio e lasciar che la gente guardi dentro casa tua, e sei tu a voler accogliere la curiosità altrui, per offrire quello che hai e che sei. Ben vengano queste iniziative, anche se credo che in questo tempo di “tweet” e “post” la gente non si soffermi più a leggere oltre le dieci righe.

Il mio sogno creativo è quello di trovare più persone affini alla mia grande passione che è appunto l’improvvisazione musicale, ovvero creatività in tempo reale, qualcosa che si possa però fare con persone predisposte, non necessariamente musicisti. La predisposizione è l’entrare in una possibilità data da un campo vibrazionale riconoscendo che ognuno possa condizionare e interagire con lo stesso e quindi sperimentarne gli effetti. Insomma mi piacerebbe fare musica creativolistica se si potesse dire così”.

mercoledì 2 settembre 2015

Intervista ad Andrea Casini

Ecco qui di seguito l’intervista ad Andrea Casini di Correzzola (Padova) che sta organizzando ora dei corsi di meditazione in zona. L’ho conosciuto alcuni anni fa in occasione proprio di un corso di meditazione e siamo rimasti amici. Qui di seguito l’intervista ad Andrea e in bocca al lupo per il tuo sogno!!! Sei un cacciatore di sogni come noi.
1)-Hai un’occupazione?
- Lavoro in un piccolo negozio di famiglia, e mi occupo di rendere contenti i clienti dato che al giorno d'oggi sono sempre più esigenti.
2)- Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo qualche aspetto di quello che fai?
- A dire la verità non mi piace, sono al posto giusto solo per comodità e per lo stipendio. Ci sono tante cose che non vanno per i miei gusti, ma lo stipendio serve. Un aspetto che cambierei è avere la possibilità di puntare sulla vendita di prodotti biologici e non inquinanti ma la maggioranza vince.
3) – La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un hobby/ passione che non corrisponde al tuo lavoro?
-La mia vera passione è la meditazione, non ha niente a che fare con il mio lavoro. Questa passione mi dà grandi soddisfazioni.
4) – Descriviti in 5 aggettivi…
-Direi paziente, orgoglioso, tenace, rispettoso e un pò rompiscatole (quanto basta).
5) – Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?
-Per me la creatività e tutto nella vita, se si vuole fare qualcosa di buono ci vuole creatività, non solo come base ma come qualcosa di completo sotto tutti i punti di vista in qualsiasi campo della vita. Anche una semplice telefonata con un pò di creatività diventa un piccolo momento di gioia. Chi non usa la creatività si ritrova in un circolo vizioso di un mondo copiato e ricopiato senza nessun sbocco, in una vita triste e inappagata. Quindi VIVA la creatività in tutte le sue innumerevoli forme di gioia.     
6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero?O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
- Pubblicare un piccolo pensiero… grazie Ilaria.
7) Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
-A me piacerebbe tanto far riscoprire la bellezza della vita a chi non ha più gli stimoli, a chi non ha più la forza e a chi pensa che domani sarà meglio, perdendosi del bel tempo prezioso. Non so quanto creativo sia ma questo sogno è ancora chiuso nel mio cassetto.


Io ti vedo va avanti e mi porta a cambiare


E così dopo un anno intenso e pieno di Io ti vedo, di eventi emozionanti, torniamo a parlare di noi, di Io ti vedo. Ribadisco l'importanza di questo libro per me, in quanto mi ha aperto ad un mondo nuovo, più che esteriore, interiore. Dentro me si è sbloccata una energia, la voglia di fare, di creare, di mettere in moto collaborazioni. Non è stato facile, devo dire, ma ora come ora devo dire che è stata una bella prova per me stessa. Partendo dal parto di Io ti vedo, dalla ricerca della casa editrice, dalla ricerca di locali e luoghi in cui potere presentare il mio libro, e poi le collaborazioni sono nate man mano, è stato tutta una strada in salita. Un percorso di vita più che un percorso di presentazione di un libro. Mentre cercavo, telefonavo, mandavo mail, mi sono accorta che io cambiavo, io diventavo qualcuno migliore, migliore di quella persona che quasi non riconosco più. Non voglio sembrare egocentrica, ma posso darmi davvero una pacca sulla spalla.
Sì qualcuno migliore di quello che ero un anno fa.
Spero di avere le forze, l'energia per continuare a credere in questo percorso e cambiamento.

Grazie a Io ti vedo.

martedì 1 settembre 2015

Viaggiando con la fantasia oltre i limiti


Non so se vi è mai capitato di fermarvi e pensare che non si potesse andare oltre, un cancello chiuso.
L'impressione che non ci siano altre strade da percorrere. Talvolta laddove c'è un limite, una paura, un ostacolo, è proprio vero si può trovare una risorsa. Mi ritrovo ad affrontare le mie paure faccia a faccia. Il mio obiettivo andare nella direzione della paura come sfida per me stessa.
A voi capita?

Intervista ad Anna Chiara Brunato

Oggi pubblichiamo l’intervista ad Anna Chiara Brunato che ho avuto modo di conoscere ad un mio reading e che poi mi ha dato la possibilità di presentare Io ti vedo, nel buio della precarietà a Correzzola (Pd). Con grande stima e ammirazione sono felice di riportare la mia intervista ad Anna Chiara. Buona lettura a tutti!!

1)Hai un’occupazione?
 Si ho un'occupazione. Organizzo eventi di cultura  e culinari/gastronomici.

2) Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
Mi piace molto quello che faccio. No, non vorrei togliere nulla a quello che faccio anzi mi piacerebbe aggiungere ancora altro...

3) La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro? Ora come ora, direi che la mia passione e diventata occupazione.

4)Descriviti in 5 aggettivi.
 Sono in imbarazzo, non amo molto descrivermi.

5) Cosa significa per te creatività? Cosa significa per te?
Creatività per me significa non smettere mai di fantasticare e programmare cose nuove e metterle in pratica.  Leggere, osservare, parlare con le persone cogliere anche le piccole cose, questo per me genera creatività.

6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero? O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
Si, penso che mi possa rappresentare benissimo.

7) Qual è il tuo sogno creativo nel cassetto?
Alcuni sogni li sto realizzando in questo momento. Guardo avanti, per raggiungere il sogno più grande, impegnativo e creativo che ci sia. Tutti dobbiamo avere sogni nel cassetto, e molti anche, prima o poi qualcuno si avvera se ci credi  molto.


giovedì 27 agosto 2015

Intervista a Irene Pietrafitta


Inserisco intervista a Irene Pietrafitta, con la quale ho collaborato per la presentazione del libro Io ti vedo, nel buio della precarietà. Dal momento che dopo la collaborazione si è instaurato anche un rapporto di stima reciproca e amicizia, vi giro le risposte all’intervista nel mio blog. Buona lettura!!!
Ecco le domande:
1) Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita?
2)Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai?
3) La tua occupazione è anche la tua passione? o hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
4) Descriviti in 5 aggettivi...
5) Cosa pensi della parola creatività? cosa significa per te?
6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero?O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
7) Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
Irene Pietrafitta risponde :
1) Non lo so. Se per "occupazione" intendiamo un lavoro regolarmente retribuito, la risposta è no. Se invece intendiamo offrire il proprio contributo attivo alla società impegnandosi ogni giorno, nel proprio piccolo, per renderla migliore (più accogliente, più efficiente, più aperta, più sana, ecc...), allora sono occupata e dedita a tutto ciò da molti anni. Attualmente collaboro gratuitamente come tirocinante in aerea psichiatrica in un ospedale, studio in una scuola di specializzazione privata per diventare psicoterapeuta, e faccio parte di un'associazione sportiva e culturale.
2) Mi piace quello che faccio. Solo vorrei raccoglierne i frutti: non parlo di posizioni di classe, ma parlo a)della possibilità di crescita personale ; b)dell'aspetto meramente materiale (non sono in ordine di importanza). Non bisognerebbe aver necessità di elemosinare quasi con vergogna nessuno dei due fattori. Li ritengo dei diritti inalienabili in una società civile. Studio da 10 anni e sono una professionista del mio ambito (e forse dovrei usare più umiltà, ma credetemi che sono stata molto umile nella mia vita, sbagliando...specialmente noi donne, invece, non dobbiamo scambiare una giusta dose di umiltà con un mettersi continuamente in svantaggio, dobbiamo credere in noi stesse e nelle nostre capacità, forze, opinioni e competenze, in maniera realistica, come tutti), ma trovo moltissima difficoltà ad emergere, a poter dire la mia, ad esprimere la mia soggettività e creatività, a raggiungere gli obiettivi sempre lontani che mi sono prefissata, e che coniugano passione, impegno, vita personale, emozioni, ricerca di realizzazione, desideri...questo perchè c'è sempre uno scarto tra quello che esiste e quello che vorrei. Scarto che mi porta a camminare, certamente, a intraprendere percorsi. Ma gli obiettivi che mi pongo non mi sembrano cose così astruse, assurde...eppure ti ci fanno sentire, impotente. E allora la meta diventa un orizzonte lontano forse irraggiungibile. Quindi, in quello che faccio, detto più chiaramente, cambierei innanzitutto il fatto che vorrei essere pagata e anche bene, per le mie prestazioni, e scusate l'egoismo, altrimenti detto "volere bene alla propria vita". E poi cambierei la "flessibilità" del sistema: una maggiore apertura ai giovani e alle idee fresche e innovative  che questi potrebbero apportare. Vorrei essere sicura che si creino sempre ambienti altamente etici, che hanno in primo luogo a cuore la "persona", i suoi diritti, il suo vissuto ed il suo sentire, la sua umanità.
3) Fortunatamente la mia passione ed il mio lavoro coincidono, e la psicologia/psicoanalisi è una disciplina che si presta molto ad essere trasversale e all'opportunità di spaziare...quindi riesco a trovare interessanti incroci con arti, scienze, culture differenti...posso interessarmi di cinema, quadri, sculture, libri, fiabe, di musica, di tradizioni, di gruppi umani...questo rende ricca ed effervescente questa passione, per l'appunto viva e dinamica, mai noiosa.
4) idealista, emotiva, creativa, malinconica, riflessiva
5) La creatività è generare qualcosa di nuovo mai visto prima...fa parte della natura, della fertilità, della trasformazione, del tempo, della cultura, del gioco...può essere una poesia, un quadro o un bambino... un'invenzione, una soluzione! Il pensiero creativo è la nostra salvezza, perchè ci permette di escogitare nuove strade, di usare oggetti e situazioni in maniera insolita ma conveniente, di esplorare e conoscere. E' un istinto, tutto quello che fa avanzare il mondo è creativo, dalla ruota, alla relatività, alla Gioconda, alla lampadina, alla Traviata, al gioco del nascondino...
6) Si, mi piace l'idea del blog di Ilaria. Lo trovo un interessante spunto di crescita e confronto. L'idea di mettere insieme tante teste, tanti mondi personali, di creare rete, collettività dialoganti e pensanti, di occuparsi dei giovani e dar loro voce...credo sia indispensabile, e che oltre che virtualmente, bisognerebbe farlo faccia a faccia.
7) Scrivere, amare, conoscere, intrecciare complessità, "cambiare lo stato di cose presente", diceva qualcuno.Sono vaga adesso, lo so... ma è difficile essere concreti nei sogni, e ancor di più, per altri versi, nell'universo precario.


Intervista a Franco Sartore musicista del tour Io ti vedo

Questa è la prima intervista del blog a Franco Sartore che mi ha seguito nelle tappe di presentazione del libro Io ti vedo, nel buio della precarietà. Alle mie domande ecco cosa risponde l'amico e musicista di alcune mie date, che spero collabori ancora nei miei progetti. Mi ritrovo in alcune sue considerazioni, del resto non saremmo su questo blog creativo. Buona lettura!!

1) Hai un'occupazione? (il blog parla ad occupati creativi e inoccupati creativi) se sì cosa fai nella vita?
Sì, per sei mesi l'anno lavoro come riparatore meccanico in una azienda che produce mattoni, tavelle maioliche in argilla rigorosamente fatti a mano seccati al sole e cotti a legna e carbone come si usava fare nell'Ottocento.

 2)Ti piace quello che fai o ti piacerebbe cambiare anche solo un aspetto di quello che fai? Sì, il più delle volte mi piace il mio lavoro,  ci sono cose che andrebbero cambiate.


 3) La tua occupazione è anche la tua passione? O hai un hobby/passione che non corrisponde al tuo lavoro?
Sì, il mio lavoro mi appassiona, a volte riesce a darmi anche qualche soddisfazione. Amo la musica la ascolto la suono e la vivo mi piace pensare possa diventare il mio lavoro.

 4)Descriviti in 5 aggettivi...
Artigiano , musicista,spettatore , combattente , confuso.

 5) Cosa pensi della parola creatività? Cosa significa per te?
Creatività è un traguardo, è il mettersi in gioco, l'essere fuori dalle righe  ........

 6) Pensi che il blog di Ilaria www.disoccupazionecreativa. blogspot.com possa in qualche modo dare spazio al tuo pensiero?O in altre parole pensi che ti possa in qualche modo rappresentare?
Pensò che il blog di Ilaria stia già dando spazio al mio pensiero e come me al pensiero di molti altri. 

7) Qual'è il tuo sogno "creativo" nel cassetto?
Il mio sogno creativo è quello di toccare gli animi della gente  attraverso l'arte.





mercoledì 26 agosto 2015

Sul filo dell'ironia


credo che se nella mia vita non avessi avuto e se non avessi tuttora un pò di sana ironia non ce l'avrei fatta: immagino quando parlo con le persone... che quello che penso esca come in un grande fumetto che sia quasi visibile... ho il timore che quello che penso sia quasi tangibile... che le parole siano di cera o di plastica e ci si possa pure giocare come a "paroliamo". Non so se vi capita, a me sì...
E' molto divertente. Prendersi con leggerezza non è facile, nè prendere con leggerezza gli altri...ma è possibile... e permette di concentrarsi su quello che ci piace, senza perdersi.
Alla fine mi viene anche da ridere, non sono pazza, e quello che osservo mi è da spunto per quello che voglio scrivere.

lunedì 24 agosto 2015

Come barchetta di carta


Come barca di carta.
Una barchetta di carta fluttua sull'acqua, leggera, bianca e pura.
Una barchetta di carta scivola dolcemente sull'acqua.
Tu ti senti mai come una barchetta di carta?

domenica 23 agosto 2015

Volerai amando


Volevo pensare,
volevo volare,
volevo avere, 
volevo amare.
La realtà è lontana dai tuoi occhi.
Apri il cuore
e volerai amando.


La bellezza di una perla: la bellezza di un'idea



La bellezza e la lucentezza di una perla come la bellezza e lucentezza di un pensiero. 
Pomeriggio domenicale, vento e qualche nuvola, i pensieri sono come perle, alcuni, preziosi, altri meno preziosi e meno lucenti...
Faccio tesoro dei pensieri preziosi, li metto da parte, li scrivo e mi vengono idee.
Tante idee mosse da fantasia, ininterrotti fiumi di fantasia.

sabato 22 agosto 2015

Giocolieri della vita

 Siamo una generazione in equilibrio, su due sedie, tre sedie, .... siamo dei giocolieri della vita.
Siamo pronti a ripartire dal punto in cui siamo rimasti, se non ci facciamo abbattere, siamo noi i maestri di noi stessi, siamo noi che proviamo, che sbagliamo, che sugli errori impariamo e andiamo avanti, Che ne sarà di noi?
Siamo davvero quello che vogliamo essere?
Ok, ognuno di noi lotta per il suo obiettivo, qualcuno non ce l'ha, io so che vedo una strada in salita, non so se sarà facile percorrerla, forse no, sarà piena, pienissima di ostacoli, ma avanti tutta.

mercoledì 19 agosto 2015

Creativi occupati o inoccupati raccontano la loro storia


Nelle prossime settimane inizierò ad intervistare persone occupate o meno che abbiano delle idee creative, che le stiano portando avanti, o semplicemente sogni nel cassetto.
Uno spazio dove lascerò parlare chi ha delle storie da raccontare su come stia pensando o abbia pensato un'alternativa al suo precedente lavoro o al suo attuale anche.
Uno spazio in cui qualcuno si ripensa, si riprogetta, perchè non gli va quello che fa, o vorrebbe ampliare quello fa, o vorrebbe completare la sua vita perchè così non gli basta.
Insomma uno spazio per menti creative che non si arrendono e inseguono i loro sogni.
Io per esempio, sono maestra di scuola primaria, precaria da sette e forse quest anno entrerò di ruolo.
Dal desiderio passato di sfogare la mia rabbia perchè non accettavo la condizione reiterata di precaria, ho iniziato a scrivere un libro che da un anno sto presentando e che mi sta dando grandissime soddisfazioni. Il libro è Io ti vedo, nel buio della precarietà edito Book Publish.
L'ho pubblicato l'anno scorso a Marzo e ora mi sta accompagnando in una serie di eventi a tema sul tema del precariato o semplicemente laddove si faccia cultura.
Da una scrittura per rabbia, è nata la mia passione per la scrittura che vorrei continuasse con la pubblicazione del mio secondo libro.
Credo nel potere dei sogni.

SOGNI COME CALZINI SPAIATI

Nel mondo di calzini spaiati esiste la volontà di trovare l'altro uguale.
Ma se non si trova?
Necessario accettare la bellezza dei calzini spaiati, colorati, diversi... è così sbagliato forse non di moda indossare due calzini diversi....?
Credo che possa essere così fuori dalle regole e pertanto divertente... ma sì perchè no!!
Indossiamo due calzini spaiati, anche i nostri sogni sono spaiati.
Mettiamoli lì su un filo i nostri sogni o desideri, ma che belli sono, ma sono proprio loro, assecondiamoli, ascoltiamoli!!!

martedì 18 agosto 2015

Sporcarsi le mani

Ho pensato in questo periodo che mi piacerebbe molto tornare a disegnare e a colorare, ho preso carta e foglio e mi sono messa a colorare. Una meraviglia... mi sentivo concentrata, attenta, i pensieri in un puff via lontano...
Ho pensato che mi piacerebbe avere un piccolo orticello e coltivarmi le mie piantine, sporcandomi le mani, la soddisfazione di sentire la terra umida tra le mani, sentire l'odore della terra che sento solo e per fortuna quando vado a casa dei miei.
Il piacere delle cose semplici. Insomma.

Con la valigia in mano

Non so voi ma io faccio parto della generazione"valigia in mano"... Siamo molti con la valigia in mano, dove ti chiamano, dove trovi, vai a lavorare...
E siamo pure fortunati che un lavoro ce l'abbiamo...Un tempo i nostri bisnonni, i nostri nonni si spostavano per trovare lavoro. Ora noi dobbiamo lasciare il nostro paese per trovare un'occupazione.
Nel caso del mondo della scuola, funziona che dove trovi vai... c'è chi si sposta di 30/40 Km, chi si sposta di città, chi di paesello, chi di regione... ecc...
Siamo la generazione "valigia in mano".
Il lato negativo: devi allontanarti dalle tue persone care, che se lo fai per scelta neanche male, se lo fai perchè obbligato meno bene. Il lato positivo: allarghi i tuoi orizzonti, conosci gente nuova, diventi flexible, malleabile, aperto al cambiamento che di sicuro è una cosa molto bella.
Insomma dobbiamo vedere il lato positivo nell'essere una generazione "valigia in mano". Cerchiamo di trovarlo con tutte le nostre forze.

giovedì 13 agosto 2015

A pugni sulle punte dei piedi?


Meglio sferrare qualche bel colpo o camminare sulle punte?
Io credo che nella vita ci voglia il giusto equilibrio tra le due... quando si presenta a noi una situazione nuova e che comporta delle decisioni molto spesso, l'equilibrio dell'agire sta tra le punte e il pugno. Che sia il concetto di assertività fuori di metafora?
Certo. Come un gatto che studia la situazione e poi parte. Non sempre corre, a volte cammina piano piano e poi al momento giusto.... slurppp!!
Dal mondo della danza e della boxe c'è molto da imparare, anche dal mondo felino però qualcosa possiamo farla nostra.

lunedì 10 agosto 2015

essere disordinati

http://www.huffingtonpost.it/2015/05/11/disordinato-indice-intelligenza-caos-creativita_n_7257352.html?ref=

da leggere questo link è vero che essere disordinati è sinonimo di...?

Critico ergo costruisco

Più facile criticare che fare. Ho osservato non so se capita anche a voi che è molto più semplice ciriticare che costruire qualcosa, o meglio ci sono persone che creano fortunatamente e altre che disfano quello che gli altri creano. Diciamo che davanti a questo non c'è migliore cosa che andare avanti...le critiche ci saranno sempre, se sono costruttive ben vengano, se sono distruttive le lasciamo lì. L'importante è sapere bene quel che si vuole e percorrere spediti la propria strada, qualche ostacolo lo si incontrerà sempre, è meglio osservare, capire e far tesoro di determinati insegnamenti
Un pò di ironia ci sta!!! e se avete da dire la vostra scrivete e scrivete

domenica 9 agosto 2015

Osho... tu non sai chi sei

Ogni idea che hai di te stesso è presa in prestito, in prestito da persone che non hanno idea di chi sono.
Tu non sai chi sei, per questo provi interesse verso le opinioni degli altri, verso gli specchi.

Mandaliamo....


Iniziamo a colorare.... pastelli pronti, temparamatite, musica di sottofondo, okk... si parte ...

sabato 8 agosto 2015

Creative mind

Mente che crea

Secondo l'articolo di Scott Barry Kaufman e della dottoressa Rebecca Mcmillan "Ode To Positive Constructive Daydreaming" (che tratta di come "sognare ad occhi aperti" non sia solo positivo, ma soprattutto costruttivo), lasciare che la mente vaghi completamente libera può contribuire al processo di "incubazione creativa". Uno studio del 2012 afferma inoltre che questo processo si collega ad uno stato cerebrale dinamico ed esigente, capace di captare informazioni, connessioni e relazioni nonostante le distrazioni. Sognare ad occhi aperti - si è scoperto – attiva i processi cerebrali associati all'immaginazione ed alla creatività.
Le persone creative vedono possibilità laddove una persona razionale vede, normalmente, un ostacolo. Si tratta di un continuo processo di apprendimento informativo, che servirà poi all'espressione creativa. Come affermava Henry James "Nulla è vano per la mente di uno scrittore".

LA MENTE CHE CREA


E' proprio vero che dal caos nascono le idee, l'immaginazione aiuta... e la mente crea. 

Terzani docet

"I miracoli? Certo che esistono, ma sono convinto che ognuno deve essere l'artefice del proprio."
cit. da "Un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani.

venerdì 7 agosto 2015

Non mi resta che....


Non mi resta che seguire la mia passione: scrivere scrivere e scrivere.
In questo angolo di pace non potrò essere "deportata" e soprattutto se dovrò spostarmi lo farò perchè ho scelto. Viviamo in un paese libero? o no?voi che dite?